Spesso si possono leggere articoli che parlano del buon leader, delle caratteristiche che un capo deve avere per guidare con efficacia ed efficienza il suo team (leggi nostro articolo).
Oggi, invece, vogliamo porre alla vostra attenzione cosa fanno i manager di sbagliato e che quindi non possono essere considerati “veri leader”.
Un articolo pubblicato su KONGNews un paio di anni fa (secondo noi ancora molto attuale) elenca una serie di segnali e caratteristiche del leader sbagliato.
Oggi all’incertezza del posto di lavoro si aggiunge anche l’esigenza di trovare un buon leader che sappia istruire, guidare e che sia un punto di riferimento. I dipendenti sono ispirati dai leader che forniscono nuove opportunità e li collegano a relazioni significative per aiutarli a raggiungere crescita professionale e successo.
In un mondo in continuo cambiamento è richiesta flessibilità, capacità organizzative e motivazionali, per trarre il massimo dai dipendenti e allo stesso tempo guadagnare stima e fiducia. Il leader deve essere disposto a sperimentare le idee e gli ideali dei loro dipendenti, fornendo loro ascolto e condivisione.
Il Leader sbagliato
Pessimista – I capi che vedono il bicchiere sempre mezzo vuoto, sgonfiano il vostro entusiasmo e le vostre idee. Spesso i leader negativi sono invidiosi delle vostre capacità per questo tendono a sminuirvi.
Non incoraggiano – Coloro che non vi supportano e non vi guidano al raggiungimento del vostro pieno potenziale, non stanno facendo il loro lavoro. Molte volte perché si sentono minacciati e tendono a limitarsi a dirvi cosa fare e come farlo.
Non sono riconoscenti – Sono i leader che non apprezzano il vostro lavoro e i vostri contributi. A volte sembra inutile, ma un “grazie” o un’email di gratitudine può fare la differenza.
Incontentabile – Quando le aspettative di un leader si rivelano troppo alte, in quanto non conoscono bene il lavoro che delegano, dimostrano le loro debolezze e incompetenze nella mansione che ricoprono.
Troppo Controllo – I leader che tengono sotto controllo sempre tutto senza fidarsi dei dipendenti ne soffocano la crescita, lo sviluppo e la maturità e per estensione quello dell’organizzazione.
Manipolatore – Sono persone che sembrano positive e ispirano fiducia, ma poi vi spremono e vi usano a loro piacimento.
Poca Autostima – Quando i leader non hanno fiducia in se stessi, non possono aiutare gli altri a migliorare. E spesso per rimanere a galla rubano le idee degli altri per poter alimentare la propria leadership.
Si nascondono dalle responsabilità – I capi che scaricano i loro errori e non si prendono le responsabilità delle loro mansioni perdono il rispetto dei dipendenti. Inoltre attuano azioni a danno del lavoratore.
Disorganizzato – E’ un leader che manca di organizzazione e tende a mettere i propri dipendenti in una posizione confusionale, creando disagi e un malfunzionamento dei affari.
Presuntuoso – Alcune persone credono di sapere tutto e si aspettano che gli altri facciano come dicono e a modo loro. Coloro che sono presuntuosi, sono di solito i leader che mancano di originalità e creatività. E che hanno un alto egocentrismo. Sicuramente non ha effetti positivi per la carriera di un dipendente.
Mancanza di Decision Making – I leader che non sanno prendere decisioni e non hanno il know-how diventano essi stessi dipendenti dagli altri. E pongono i lavoratori in una posizione difficile.
Non ascoltano – Le persone che non ascoltano perdono le opportunità che vengono proposte dai dipendenti. Ma soprattutto non si rendono partecipi della vita lavorativa di team.
Mancanza di coerenza e attenzione ai dettagli – Quando i leader non sono attenti ai dettagli e alle persone che le circonda non possono indirizzare e gestire al meglio il proprio team. La coerenza è uno dei cardini della leadership in quanto portano disciplina e un’organizzazione strutturata del lavoro.
Crisi d’identità – Coloro che hanno quasi tutte le caratteristiche sopra descritte hanno una crisi di leadership. Quando i leader non conoscono la loro posizione di comando e non ne esercitano le caratteristiche essenziali hanno una crisi di identità. E spesso esprimono molti segnali negativi, che rendono difficile il lavoro per loro, ma soprattutto per i loro dipendenti.
Tratto da KONGNews – Il Bello Del Lavoro